30 gennaio 2004 - Busker - by Carlo 'Harlock'

Guardo il finestrone. E' buio fuori. Sono le 18 meno qualcosa. OK, sarà meglio che mi muova, altrimenti è la volta che mi picchiano.
Prima però devo passare a chiedere qualche consulenza a Monica.
Naturalmente le faccio una domanda composta da 3 parole elei mi riempie subito 10 pagine di robaccia scritta.
Insomma: nel giro di mezz'ora mi ha buttato nel cesso il lavoro di 3 giorni. Pazienza. C'ho fatto il callo.
Esco dall'ufficio di Monica verso le 18.30, oh cazzo, devo scappare! Ripasso nel laboratorio a riprendere le mie cose ed a buttare il consueto sputo serale sul "nuovissimo- dual-Xeon-che-non-funziona" e corro a casa. Esco di nuovo verso le 7, mi infilo in metropolitana e mi ritrovo a cascina Vimodrone.

Maronn' dove cazzo sono finito?


Per fortuna il Busker è lì...
Entro e salgo di sopra; indovina chi sta facendo (in ritardooo!!) il soundcheck: quei 5 sfigati degli Anderson Council, uno più imbruttito dell'altro. Ma no che dico. Uno più eccitato dell' altro. Sono eccitati come scolaretti. Andrea-Pinky mi vede e mi salta addosso, oh cazzo, ma mi vuole violentare, si mette male... mi infilo in un angolino e aspetto che finiscano.
Nel frattempo mi godo spezzoni di amplessi musicali. On the Run??? Diobono! E chi è quel tipo che sale adesso sul palchetto a fare The Great Gig... non ci crederete, la accenna soltanto, ma la fa praticamente UGUALE alla versione di Claire. I 4 accordi di Dogs, qualche sample che viene sparato per testare l'impianto. Ok funziona.
Intanto sono le 8 e mezza passate. Arrivano Brian Damage e consorte. Quel cazzoncello di Bies si è perso nella brughera milanese. Ma vaffanculo :-) (cit.). Cerchiamo di dargli delle indicazioni via cellulare, nell'ordine Andrea-Pinky, io, ancora Andrea-Pinky e infine Giulio-AnderseenConsoulting, ehm, Andersoncouncil. Alla fine riescono ad arrivare (naturalmente subito dopo che abbiamo ordinato le pizze). Un'altra oretta votata al cazzeggio. I ragazzi del gruppo, che
sono seduti al nostro stesso tavolo e mangiano a scrocco a quel biondo, proprio non riescono più a contenersi. Andrea-Pinky si trasforma in una prostituta, lo si vede passare da un tavolo all'altro nel giro di qualche millisecondo, 'uh aspetta che accendo l'abat-jour,... accendiamo la luce grande,....' Ora sono le 10 e mezza. Diamine, ma non dovevano iniziare un'ora fa? Pazienza, scroccherò un passaggio per Milano a qualcuno. Caffè? Ma va! Ne ho già bevuti troppi in giornata.

E ad un certo punto le luci si spengono, un proiettore inizia a disegnare su un muro sette linee colorate,
ma sono linee strane, non statiche, come dire... scorrono. La linea centrale inizia a contorcersi a forma di impulso.
Uno, due, tre. Nebbia. Respiriamo borotalco a pieni polmoni. Ci siamo: bum-bum, bum-bum, bum-bum, "I've been mad for fuckin' years..."... inizia

*IL CONCERTO*

Eccolo lì, il mi minore in salire di Breathe. La nebbia in Val Padana si dirada, spuntano fuori le orribbbuli testoline dei 5. Io e Fabrizio ci guardiamo, c'è già qualcosa che non va, un maledetto microfono non funzia, si sente solo il controcanto. Vabbuò, pazienza. Breathe in the air sfuma in un sapiente attacco del fraseggio di On the Run. Per dirla tutta, la base non è quella del disco, ma guarda un pò, si sono rifatti anche On the Run. Ahahahah. Sul monitor vedo un filmato familiare: un tipo seduto su un letto d'ospedale, un occhio che si apre e si chiude freneticamente, e poi.... e poi il letto inizia a volare. Silenzio. Poi una cacofonìa di ring-ring.

Ticking away the moments that make up a dull day, you fritter and waste the eyes in an off hand way,

canta lo spilungone, poi viene il bridge di Time e quel cazzo di microfono di Giulio ancora non si sente. Chissenefrega, è già partito l'assolo centrale. Diobono, Andrea suona uguale a Gilmour. Bravissimo! Con velocità felina il nostro spilungone strappa il suo microfono (l'unico funzionante) dall'asta e lo passa al tipo (Marco ndr) che avevo visto al soundcheck. Quando c'è la pausa tra il lato A ed il lato B è impossibile non strappare un applauso. I ragazzi non si sono ancora sciolti del tutto, sarà l'emozione della prima rappresentazione della trilogia. Ma quando Andrea e Giulio suonano insieme l'assolo di Money c'è poco da dire. Sono proprio curioso di vedere cosa fa il bassista. Diavolo, I'm astonished, è la prima volta che sento una parte fatta pedissequamente uguale all'originale. Il crescendo di Eclipse chiude il primo terzo del concerto.

Ok ragazzi, siete caldi? E' venuto il momento di fare sul serio.

Lo dicevo poi ad Andrea mentre, dopo il concerto, mi accompagnava a Milano: WYWH ed Animals sono stati fatti benissimo! Shine on 1-5; Giulio suona il primo assolo, poi viene la tastiera, poi Andrea-Pinky, poi "remember when you
were young" (il microfono sembra aver ripreso a funzionare), poi il sax (Enrico ndr). Miiii. Bravi, bravi.
Ma lo spettacolo vero è la mia amatissima Welcome to The Machine. Mando un messaggio ad Alice, c'ho rinunciato
a fare le foto col cellulare nuovissimo scintillante, tanto si piglia solo la nebbia. Ottimo uso di effettistica; il monitor mi propina un video ispirato agli artwork di Wish You were here (l'uomo che nuota nella sabbia, le due mani che si stringono, il tipo senza faccia col disco in mano, insomma avete capito), il quale Fabrizio mi comunica essere stato fatto da Thorgerson medesimo. Wow. Chi l'avrebbe mai detto che esisteva un video di WTTM. La scaletta è ancora lunga. Have a cigar e, naturalmente, Wish you were here. I nostri 5 eroi sono visibilmente emozionati quando tutta la piccola platea canta assieme a loro , e quando Andrea-Pinky ci fa il suo bell'assoletto sulla sua splendida Martin acustica. L'effettistica dei rumori fa un bell'overlapping sull'attacco di Shine on 2. E' perfetta. Basso e batteria tengono il tempo sul crescendo della parte 6, con gli assoli di tastiera e slide guitar.

Nobody knows where you are.

La parte 8 costruita sui gilmouriani arpeggio e accordi groove di Giulio; la conclusiva parte 9 dove Andrea accompagna il tastierista con il suo fido sintetizzatore. Fermi, dove andate, c'è ancora Animals! Inizio a sentirmi addosso le 9 ore passate a programmare, ma un floyder che si rispetti è insensibile a certe cose. Per fortuna che c'è la musica a tenermi sveglio e le 3 birre medie a rendermi ipersensibile alle minime sfumature musicali. E poi ho fatto una promessa: devo andare vicino al palco e sputare in faccia ad Andrea :-DDD No, seriamente, ho fatto una promessa, dicevo: la partita a poker. Sono proprio dei disgraziati questi quì. Non solo si stanno facendo 3 dischi di durata media 45 minuti l'uno UNO DIETRO L'ALTRO senza neanche una pausa di 5 minuti per ripigliarsi. Non solo diventano sempre più bravi di pezzo in pezzo. No: mi hanno anche messo su un tavolino con tanto di lampada per giocare a poker durante Dogs. Elamadonna, dico io, una sborronata in più una sborronata in meno, cambia qualcosa?

La risposta è evidentemente SI: senso di completezza, forse? No. E' amore. E' passione.

La stessa passione che si sente quando un plettro scivola sulle sei corde della chitarra acustica accennando Pigs on the Wing. E quando attaccano gli accordi di Dogs (col fading in entrare, gesù mio, se questo non è rigore!). Senza neanche guardarci in faccia io e Matteo iniziamo a cantare a squarciagola you gotta be crazy, you gotta have a real need, mentre Fabrizio è diventato una macchina: lo si vede fare avanti ed indietro dal palco al tavolo a fare foto su foto (si sarà portato appresso una 50ina di rullini). Giulio attacca con gli assoloni, tsè, chi è Snowy white al confronto? Ci siamo. Dragged down by the stone. E' il mio turno. Io e il Bies-Matteo ci dirigiamo verso il famigerato tavolino, mi siedo e mi vengono serviti un Asso, un 2 un 3, un 5 ed un 6. Ma che cazzo di carte sono queste? Dove si è mai visto un poker con i 2 i 3 i 5 ed i 6? Tra l'altro è quasi un colore, se non fosse che l'asso è di cuori. Mpf. Tengo l'asso e cambio le altre quattro, no? Prima 3 carte, la quarta alla fine. Due J e un 8. E' già qualcosa. Mi arriva la quarta carta e, sorpresa sorpresa, un altro 8! Ma vieni!!! Giulio scoperchia le sue: doppia al 9. Tsè, non mi batti: doppia al J. Ma è inutile perchè quello dopo butta giù un tris. Intanto l'assolo è finito, siam tornati al tavolo e i musici ripigliano a cantare. Non c'è molto da dire, il pezzo viene eseguito con una perfezione quasi maniacale. Wow, la bleeding heart band dell'interland.

Oink oink -> fraseggi sul basso -> inizia Pigs.... hey you Whitehouse, ah ah, charade you are,

con tanto di digitalizzatore di voce; il pezzo si conclude con Andrea-Pinky che si lancia con la chitarra nel super assolone conclusivo e col bassista che si diverte con le scale pentatoniche, trascinando gli altri. Devo scriverlo un'altra volta? U-GUA-LE.

Infine, eccola lì, la tanto agognata Sheep. Infine, eccolo lì, il vocoder: "the lord is my shepard, I shall not want". Infine ecco Andrea-Pinky che rinforca la chitarra acustica per Pigs on the Wing II. Canta sorridendo. La platea è soddisfatta. Lo spettacolo è andato bene. Il locale è pieno. Il padrone del posto si è fatto un sacco di soldi.

Encore: Confortably Numb. I nostri sono ormai sciolti come neve al sole, e non si tratta più di lavoro divertente, ma di divertimento puro. E lo si potrebbe vedere solo non ascoltando, ma VEDENDO l'assolo di chitarre finale con Andrea e Giulio alternati. Il locale è ormai vuoto, Matteo e Fabrizio se ne sono andati. Sono credo le 2 e mezza passate quando io e Pinky carichiamo sulla sua macchina il suo studio musicale portabile. Mi diverto a fare una stima grossolana di quanto c'era in danaro su quel palco: un 15.000 euro? Forse di più. Miracolosamente riusciamo ad infilare nell'auto 2 chitarre elettriche, 4 chitarre acustiche, 2 spie, 1 synth, 4 staffe, il laptop, la lampada e 2 valigioni. L'ultima sigaretta coi ragazzi e poi via per Milano.

Va bene direte voi. Un cazzo, dico io. Ho iniziato la giornata ascoltando una di quelle canzonette che ti entrano in testa per tutto il giorno e non te le schiodi finchè non vai a dormire. Eheh, quando stai seduto davanti ad un computer a tirar giù una sintesi analitica di una curva di RMSE sulla stima dei time of arrival di un segnale ultra-wide-band immerso in rumore bianco gaussiano (sto delirando?), un pò di stranezza la provi. Ma allora perchè, se ho ascoltato Pink Floyd per più di sette ore, sto ancora quì a fischettare quel maledetto "Mambo n. 5"? Maledetta radiosveglia!

 

by Carlo 'Harlock'